Lo sviluppo del turismo contemporaneo , nato sul finire degli anni ottanta, e’
strettamente legato alla globalizzazione: l’evoluzione dei mezzi di trasporto
ha reso il mondo piu’ accessibile banalizzando il parte il viaggio e rendendo le
classiche mete turistiche sovraffollate e prive di una reale attrattiva, questo
ha fatto nascere, in chi viaggia, il bisogno di riscoprire il piacere del viaggio
alla riscoperta’ di luoghi e persone autenche e di esperienze memorabili.
Emerge cosi’ la figura del turismo post-moderno (o post-turista).
Il Post-turista e’ definibile come: “Colui che non si identifica in una dimensione collettiva , ma cerca la propria identita’ in un’esperienza di viaggio diversa e originale”;il post-turista predilige campeggi, bed&breakfast e agriturismi rispetto alle strutture ricettive classiche, organizza il viaggio nell’ottica del dove andare
contrapposto al dove stare, viaggia in un’ottica di turismo responsabile e
sostenibile.
La Slow Tourism puo’ essere diviso in sei categorie ben definite:
• Turismo naturalistico o ecoturismo: in cui l’interesse e’ concen-
trato sull’ambiente naturale secondo i principi dell’ecosostenibilita’;
• Turismo enogastronomico:attualmente, in opposizione alla standardizzazione provocata dalla globalizzazione, i prodotti locali e la
cucina tipica di un territorio trovano un loro spazio di crescita.
Questo rafforza la tendenza delle culture locali a coltivare maggiormente la propria originalità e a mettere in atto soluzioni in grado
5di combattere una generale assimilazione, in un mondo sempre più
omologato;
• Turismo rurale: il rurale è inteso come un territorio lento che permette di ristabilire l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Il turismo rurale può essere percepito in diversi modi: come micro collettività,
come sinonimo di agricolo, come sinonimo di ritardo socio-economico
o come spazio interstiziale. Questo deriva, secondo l’autore, dalla
necessità di riscoprire l’ambiente naturale da parte della società postindustriale. Si tratta di un turismo le cui strutture ricettive diventano l’agriturismo, l’albergo diffuso, il bed&breakfast, il campeggio, il museo all’aperto.
• Turismo culturale:le città d’arte, ma non solo, sono divenute i luoghi
di una nuova e sempre in crescita offerta turistica-culturale. Il patrimonio culturale definisce l’identità di una collettività che attraverso
il turismo promuove coesione sociale, divenendo un asse strategico di
sviluppo socio-economico nel territorio;
• Turismo Sociale: Il passaggio dallo sviluppo del turismo al turismo
dello sviluppo richiede il coinvolgimento delle famiglie, compresi bambini, anziani e disabili, in cui, , il nuovo operatore deve possedere
conoscenza, capacità relazionale e organizzativa, comprensione, carattere (valori ed empatia), coraggio, concretezza e consapevolezza. Se
la vacanza in famiglia contribuisce positivamente al legame familiare,
come mostrano autorevoli ricerche è indispensabile saper avvicinare
in modo efficace soprattutto le nuove generazioni agli aspetti della
responsabilità.
• Turismo Sportivo:durante il Novecento, il viaggio e lo sport, pas-
sando da una dimensione elitaria ad una di massa, coinvolge di fatto
anche la dimensione sociale. Il turismo sportivo coniuga l’esperienza
motoria dello sport e i suoi fattori culturali con il concetto di viaggio
e soggiorno. Lo sport, oggi, viene vissuto in modo edonistico, come
un piacere, con un forte richiamo alla natura. Ciò lo rende un’attività
ideale per il tempo libero.
Riassumiamo qui alcuni dei concetti principali del Turismo lento:
Il Tempo
Il tempo e’ ormai diventato un bene prezioso oggi nessuno ha piu’ tempo:
ogni giorno corriamo inseguiti dalle lancette dell’orologio cercandodi trovarne
a sufficienza per tutti i nostri pressanti impegni. Questo rapporto conflit-
tuale con lo scorrere del tempo porta a vivere un eterno presente, non si
fanno progetti per il futuro e si dedica sempre meno tempo a famiglia e pas-
sioni. Lo slow tourism puo’ aiutarci a riappropriarci, almeno per il periodo
del viaggio, di una sfera personale e privata di vita tranquilla.
La lentezza
La societa’ contemporanea detta tempi di lavoro accellerati e sfiancanti, la
parola d’ordine del turismo lento e’ decelerare;si vive in una società che ha
perso il senso del tempo e che ha svuotato i criteri attraverso cui è possibile
distinguere il durevole dall’effimero, l’essenziale dal superfluo. Il vero tempo
perso è quello ingannato con la velocità. Anche in vacanza, spesso, il viaggio
viene vissuto come un obbligo. Prendi l’aereo, fai due foto e poi torni a
casa per farle vedere agli amici: tanto più quell’esposizione di esotismo sarà
ricca di racconti stravaganti, tanto più garantirà considerazione sociale. Lo
slow travel insegna, invece a godere del lusso di perder tempo, di capire, di
assaporare, di entrare nel viaggio, non di farlo: un’esperienza che coinvolge
tutti i sensi.Il viaggio non è semplicemente andare da un posto all’altro,
ma acquista consistenza solo vivendolo.I mezzi di trasporto diventano slow
e questo consente di assimilare gradualmente i progressivi cambiamenti di
paesaggi,facce e costumi, odori e colori, senza brusche fratture.
La contaminazione
Il turismo lento significa svincolarsi dagli stereotipi tipici della societa’ mod-
erna e cercare il contatto con il diverso vivendo il viaggio come un modo per
approfondire a conoscenza di altri popoli o culture immergendosi dentro la
loro quotidianita’, assaggiando i cibi locali e vivendo con i loro ritmi.
L’autenticita’
Oggi, viaggiatori e turisti sono accomunati da un’insaziabile fame di luoghi
e culture incontaminate.Chi pratica il tu- rismo lento vuole ritrovarsi in un
posto unico, in un posto in cui rintracciare le peculiarità che caratteriz-
zano esclusivamente il territorio prescelto e la popolazione che lo abita. Il
turista slow, però, non disdegna nemmeno la ricostruzione artificiosa delle
tradizioni, purché conservino i tratti originali della cultura che viene rapp-
resentata.
L’emozione
Lo slow tourism deve nascere, prima di tutto, dalla voglia di lasciarsi coin-
volgere. Il viaggio non consiste solo nell’approdo finale, ma è la verifica di
tante esperienze e sensazioni. Il turista d’oggi è un turista polisensoriale alla
ricerca della componente esperienziale e della gratificazione dei sensi. I lu-
oghi nascondono un’anima e divengono generatori d’atmosfere, di sensazioni
e di emozioni che nascono percorrendo sia strade conosciute, sia luoghi in-
soliti. Tutto questo è geografia emozionale. È la necessità di raccontare i
paesaggi naturali, ma anche i luoghi urbani, come sfumature dell’animo. La
memoria, come la storia,diventa una questione geografica, in cui la realtà
viene ridisegnata dalle suggestioni. Dunque,il desiderio di mappare e sco-
prire i luoghi nasce dal bisogno di scoprirsi nell’atto del transito attraverso
gli spazi, in cui subentrano la sensibilità tattile, visiva, percettiva in ogni sua
forma.Una sensibilità che, pur essendo molto personale, è allo stesso tempo
condivisibile. Non ci sono dubbi circa l’importanza della qualità emozionale,
senza la q quale viene meno l’essenza di fare del turismo. Potremmo definire
la qualitàemozionale come la vera qualità.
La sostenibilita’
Secondo la Commissione Brundtland World Commission on Environment
and Development (1988) lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni
presenti senza compromettere quelli delle generazioni future.
Per dirlo con le parole di Ronchi (2000): “Uno sviluppo capace di futuro”.
È fondamentale promuovere una responsabilità sociale condivisa, in un ter-
ritorio affare di tutti, che nasce dai territori stessi, stimolati dagli attori
sociali presenti, che possono agire come teste di ponte per coinvolgere un
numero sempre maggiore di soggetti, sia individuali che collettivi. Il tur-
ismo sostenibile diventa così il turismo capace di soddisfare le esigenze dei
turisti e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per
il futuro. Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esi-
genze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo
l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sis-
temi di vita nell’area in questione. I prodotti turistici sostenibili sono quelli
che agiscono in armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali, in
modo tale che essi siano beneficiari e non le vittime dello sviluppo turistico.
Noi riteniamo che il progetto di un Treno turistico a carattere storico rientri pienamente nel campo del turismo slow, le nostre zone posso offrire calam, tranquillita’, relax, autenticita’ enogastronomica, percorsi a contatto con la natura.
Le zone UNESCO di Nizza Monferrato Canelli e Neive possono essere valorizzate con un approccio al turismo di tipo “slow”. Chiediamo quindi che la Regione Piemonte ci ascolti con una petizione.
Per firmare bisogna cliccare sul link qui sopra inserito e poi cliccare firma la petizione in rosso e seguire le istruzioni… Ogni firma è una possibilità per avverare il progetto! E divulgate la proposta!!!
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